4 dicembre 2016: si vota per la Riforma Costituzionale

Il prossimo 4 dicembre 2016 i cittadini italiani, aventi diritto, sono invitati alle urne per fornire la propria opinione in merito alla riforma costituzionale, proposta dal Governo Renzi. Il disegno di legge Renzi – Boschi è al centro di animate discussioni in questo periodo e i cittadini hanno bisogno di raccogliere il maggior numero di informazioni chiare e neutre per poter prendere la propria decisione tra un Sì e un No.

ballot-box-32384_960_720

La scheda per il voto del referendum contiene il testo di una domanda che vi interroga sull’approvazione del testo di legge costituzionale volto a superare il bicamerialismo paritario, a ridurre il numero dei parlamentari, a diminuire i costi delle istituzioni, a sopprimere le provincie e il CNEL. Alla fine della domanda troveremo due caselle su cui barrare la nostra scelta. Va fatta una croce sul Sì se si desidera approvare la nuova legge oppure sul No se si vuole mantenere la Costituzione allo stato attuale. Per i referendum confermativi come questo non è necessario il raggiungimento di un quorum. La riforma entrerà in vigore nel caso i favorevoli siano superiori ai contrari, senza un minimo da raggiungere.

Cosa prevede la riforma costituzionale in breve?

  1. Si chiude l’era del bicameralismo perfetto in cui Camera e Senato hanno identici poteri. Con la riforma il potere legislativo passa in mano alla Camera, mentre il Senato cambia il proprio ruolo.
  2. Il Senato verrebbe ridotto numericamente in modo deciso, passando da 315 a 100 componenti. I componenti sarebbero divisi tra 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 di nomina del Presidente della Repubblica.
  3. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, ovvero il CNEL, viene soppresso.
  4. Le province italiane vengono abolite, ad eccezione di quella autonoma di Trento e Bolzano. Le province verranno sostituite dalle città metropolitane e / o aggregate ai Comuni.
  5. Per le leggi di iniziativa popolare saranno necessarie 150.000 firme, il triplo di quanto necessario attualmente ma con la garanzia che verranno discusse e votate in Parlamento.
  6. Si introduce un nuovo tipo di referendum, quello propositivo che consentirà ai cittadini la richiesta di emanazione di una legge su un tema specifico.
  7. Lo Stato potrà intervenire su questioni regionali nel caso di problematiche di interesse nazionale. Si introduce inoltre il regionalismo differenziato che consentono speciali autonomie alle Regioni in alcuni ambiti previa approvazione di Camera e Senato.

 

A disposizione dei cittadini per approfondimenti e ulteriori informazioni, il sito http://www.riformacostituzionale.com/.