Biblioterapia: leggere è sinonimo di benessere!

Tutti noi sappiamo che leggere fa bene… almeno in qualche modo. Tuttavia, spesso pensiamo che serva solamente per alimentare le nostre conoscenze o al massimo per aiutarci a estraniarci dal mondo e rilassarci. Ma la verità è che c’è molto di più. Infatti, gli studiosi parlano di una vera e propria terapia: la “biblioterapia”. Ecco cos’hanno scoperto…

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Recenti ricerche affermano che chi ama la lettura mostra una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente e delle norme di civiltà, rivelandosi inoltre più incline all’introspezione e all’autoanalisi. Leggere è anche un valido antistress e può aiutare a rapportarsi meglio con gli altri, a condividere, ad ampliare la nostra capacità di espandere la visione che abbiamo del mondo. Si presenta persino come un ottimo spunto di riflessione. Pertanto, è molto più di un semplice strumento di consapevolezza e, proprio per questo, la biblioterapia è un qualcosa che tutti dovremo prendere in considerazione.

Ma non è finita qui…

Dall’Università di Göteborg in Svezia, ci arrivano altre notizie o meglio… delle conferme positive sul valore terapeutico della lettura. È emerso che i romanzi possono favorire la riabilitazione dalle malattie, degli infortuni o dalle pessime condizioni fisiche, nonché dare sollievo quando la sensazione prevalente nel nostro stato psicofisico è la sofferenza. Infatti, è utile dire che quando leggiamo le esperienze degli altri ci sintonizziamo con queste persone e proviamo le loro emozioni (anche se con un’intensità diversa). Poi riceviamo nuovi stimoli da questi racconti e le nostre preoccupazione si alleggeriscono e passano in secondo piano per tre semplici motivi:

  1. La nostra concentrazione si sposta dal nostro dolore e/o problema, per focalizzarsi su quello che stiamo leggendo.
  2. Conoscere le storie di qualcuno attraverso le pagine di un libro è un atto che crea speranza.
  3. Il lettore instaura sempre un rapporto immaginario con il protagonista della storia che sta leggendo e questo lo aiuta a sentirsi meno solo e in qualche modo più forte.

In pratica, leggere non alimenta solo la nostra consapevolezza: la biblioterapia ci aiuta a combattere il dolore, a risanare mente e corpo, e a mantenere vivo il nostro senso di speranza.

La biblioterapia è anche molto di più…

Secondo altre ricerche che hanno preso in osservazione alcuni specifici neuroni e le loro attività, quando leggiamo una storia, finiamo per immaginarla o anche per sognare di compiere una determinata azione descritta all’interno del testo. Questa nostra immaginazione produce una particolare e inaspettata reazione cerebrale. Infatti, spesso il nostro subconscio confonde le cose che immaginiamo con i ricordi, e quindi con le cose che abbiamo vissuto davvero e che non abbiamo solo immaginato.

Pertanto, questo “errore” causato dalla biblioterapia e dalla lettura in generale, ci permette di acquisire automaticamente un’esperienza nuova e ci consente di avere meno paura delle situazioni nuove, dandoci lo stimolo giusto per riuscire ad apportare dei cambiamenti profondi nella nostra vita.

I ricercatori affermano che, ovviamente, per il più delle volte non ci accorgiamo di queste reazioni da parte del nostro cervello, ma questo è proprio quello che accade dentro di noi: leggere ci migliora sotto molti punti di vista e comporta una valida crescita personale che noi non notiamo nell’immediato, ma che noteremo con il passare del tempo.

Perciò, pensare di curarsi e migliorarsi con la biblioterapia non è sbagliato: si rivela una buona abitudine sotto molti punti di vista!