Il Centro Culturale Candiani si mette “in gioco” in una mostra fotografica

Da Pepi Merisio a Paolo Monti e altri grandi maestri del Circolo La Gondola, da Tomaso Filippi alla Reale Fotografia Giacomelli, i “giochi perduti” in una mostra fotografica alla ricerca del tempo passato.

pepi_merisio_in-campo-san-polo-venezia-1958_-stampa-ai-sali-dargento-modern-print

Nucleo centrale del progetto Giochi perduti. Fotografie, balocchi e racconti alla ricerca del tempo passato -che sarà inaugurato venerdì 11 novembre alle ore 18 al Centro Culturale Candiani- una selezione di oltre sessanta fotografie vintage e modern print per raccontare con lo sguardo di Pepi Merisio, Il Gioco.

Un racconto dolce e insieme premuroso, delicato e puntuale nello stesso tempo, per svelare e quasi spiare in religioso silenzio un tema meraviglioso che coinvolge da sempre bambini e adulti. La mostra raccoglie una serie di immagini in modo quasi seriale in diversi anni: frammenti di vita scattati durante i viaggi di lavoro, documentazione dei borghi italiani e non solo.

Per Merisio all’epoca erano sicuramente momenti di vita “puri”, come dettava proprio la poetica Neorealistica e la tendenza fotografica e reportagistica di quegli anni, per noi oggi diventano documenti assoluti di tutta una tipologia e un’essenza del gioco che in parte non esiste più, e in parte si è radicalmente trasformata, lasciando spazio come molta della nostra vita negli ultimi anni, ai nuovi mondi digitali.

Dalle partite a calcio in piazza fino ai semplici giochi sulla neve, ogni scatto è quasi sempre all’aria aperta, a contatto con la natura; l’atmosfera è quella in cui tutto quello che succede e accade, viene percepito e accettato, accolto, quasi come forma di gioco: dalla neve in città, al lago ghiacciato per pattinare, dalle botti utilizzate durante la vendemmia, al nascondino tra i trulli ad Alberobello, fino a un semplice ramoscello, tutto diventa occasione di gioco. Non esiste un quando e un dove: dalla processione della domenica delle palme alle Necropoli, da Piazza Navona a Roma, a Piazza San Marco a Venezia, dal cortile interno della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, il gioco prende forma, in maniera spontanea e quasi innocentemente dissacrante anche in luoghi oggi considerati icone dell’arte e della storia, quinte impensabili oggi per scene di questo tipo.

Vera e propria mostra nella mostra, la sezione dedicata a Venezia con oltre cinquanta immagini -provenienti dal Fondo Fotografico Tomaso Filippi, l’Archivio del Circolo Fotografico La Gondola, il Fondo Reale Fotografia Giacomelli, e il Fondo Borlui del FAST- e decine di giocattoli selezionati dal Museo dell’Educazione dell’Università di Padova e da collezione privata.

C’è chi gioca a calcio in Campiello de le strope e c’è chi si tuffa nei rii cittadini, una bimba salta la corda in Campo Squellini… Ma c’è anche il gioco delle bocce al Lido di Venezia -gli sfidanti in divisa elegante e impeccabile- il gioco delle carte, la lotteria con il coniglio alla Festa dell’Unità di Favaro e poi ancora le giostre e il nascondino…

Le fotografie evocano le grida dei bambini, le voci delle persone, i rumori di una Venezia “perduta”, quella dei giochi tradizionali, e il racconto per immagini sottrae così al passato un frammento di vita della nostra città. Un ricco calendario di appuntamenti per adulti e piccini completa una operazione identitaria piuttosto che nostalgica e ‘invito a riscoprire e riflettere sul “tempo passato” vuole essere uno stimolo ad “esplorare“ il mondo del gioco contemporaneo con spirito propositivo e creativo.

CENTRO CULTURALE CANDIANI

Dall’11 novembre al 12 febbraio

Giochi perduti. Fotografie, balocchi e racconti alla ricerca del tempo passato

Il Gioco di Pepi Merisio

venerdì 11 novembre, ore 18.00

Inaugurazione mostra

orario: dal mercoledì alla domenica 16.00 – 20.00

sala espositiva secondo piano

ingresso libero

Comune di Venezia Beni e Attività Culturali Centro Culturale Candiani

Piazzale Candiani, 7 – 30174 Venezia Mestre – tel. 041.2386111 – fax 041.2386112

www.comune.venezia.it/candiani