Come abbassare il colesterolo cattivo senza farmaci

Soffrire di colesterolo alto è diventata una condizione in continua crescita nell’ultimo decennio; è particolarmente comune per chi segue una dieta poco equilibrata e ricca di grassi che vanno inevitabilmente a finire nel sangue, aumentando il rischio di malattie cardiache. È quindi molto importante tenere il livello del colesterolo sotto controllo e riuscire mantenerne il valore giusto. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Cos’è il colesterolo

Il colesterolo, è un lipide (è dunque un grasso)  che fa parte delle componenti delle membrane delle cellule, e che è perciò presente nel sangue. Esso viene prodotto in maggior parte dal nostro organismo e in minima parte assorbito tramite la dieta. 
Questo grasso è fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo; è infatti coinvolto nel processo di digestione (nella produzione della bile) e partecipa alla creazione della Vitamina D. È anche precursore di ormoni come il testosterone e gli estrogeni. 

Quando si parla di colesterolo cattivo

È importante, tuttavia, che la produzione di colesterolo si mantenga entro un certo limite, per non incappare in gravi problemi di salute; nello specifico, se il valore di colesterolo presente nel sangue supera i 240 mg/dl, è definibile Ipercolesterolemia: ciò significa che il livello di colesterolo cattivo è troppo alto e va tenuto sotto controllo.

Ma cosa differenzia il colesterolo “buono” dal colesterolo “cattivo”?
Prima di tutto, è importante specificare che il colesterolo nel sangue viene trasportato all’interno di strutture molecolari che si chiamano “Lipoproteine”, le quali vengono divise in due categorie principali: le lipoproteine a bassa densità o anche LDL (Low Density Lipoprotein) e le Lipoproteine ad alta densità o HDL (High Density Lipoprotein). 
La somma di queste due tipologie di lipoproteine, corrisponde al colesterolo totale che si misura nel sangue (dovrebbe tenersi circa al di sotto dei 100 mg/dl di colesterolo LDL e sopra i 50 mg/dl di colesterolo HDL).

Le prime, ovvero le LDL, sono proprio quelle che trasportano l’eccesso dei lipidi dal fegato alle arterie e finiscono per causare l’aterosclerosi; per questo, vengono definite “colesterolo cattivo”. 
Le seconde, invece, ovvero le HDL, aiutano la rimozione del colesterolo dal sangue tramite i sali biliari, proteggendo i vasi sanguigni e il cuore; per questo, vengono definite “colesterolo buono”.

Conseguenze del colesterolo cattivo sulla nostra salute

Quindi, cosa rende il colesterolo cattivo così pericoloso per la nostra salute? 
Nonostante sia parte integrante di processi importanti per il nostro corpo, quello del colesterolo rimane un valore da tenere assolutamente sotto controllo; infatti, come accennato, se il livello di colesterolo nel sangue diventa eccessivo, potrebbe formare depositi di grasso (anche dette placche aterosclerotiche) e ostacolare il corretto flusso sanguigno, aumentando il rischio di causare malattie cardiache importanti, quali potenziali ictus e arresti cardiaci (Per maggiori informazioni vai a: https://www.msdmanuals.com/it/casa/disturbi-cardiaci-e-dei-vasi-sanguigni/aterosclerosi/aterosclerosi).

proteggendo i vasi sanguigni e il cuoreDiverse condizioni vengono associate alla presenza eccessiva di colesterolo nel sangue, quali obesità, diabete, un’alimentazione poco sana, uno stile di vita con scarsa attività fisica e l’abitudine all’alcohol e al fumo. È tuttavia anche possibile essere geneticamente predisposti a sviluppare l’ipercolesterolemia, la quale viene definita dunque ereditaria e va controllata periodicamente con l’aiuto del proprio medico.
Dato che non ci sono particolari sintomi da prendere in considerazione, l’unico modo per verificare la presenza di colesterolo alto nel sangue è attraverso le analisi del sangue.

Ma vediamo velocemente qualche valore di riferimento:

    • Se il Colesterolo Totale è < 200, significa che il livello è nella norma e i rischi cardiovascolari sono bassi;  tra i 200 e i 239 il livello è discreto, e va tenuto sotto controllo; se invece dovesse essere > 240, il livello risulta troppo alto e vanno prese precauzioni per evitare le problematiche sopracitate. 

    • Se il Colesterolo LDL, quello “cattivo” rimane  < 130, allora il livello è adatto; se rientra tra i 130 e i 159 è moderato ma comunque alto, e va controllato; se si raggiunge il > 159, il livello è decisamente troppo alto e bisogna stare attenti;

   • Per quanto riguarda il Colesterolo HDL, ovvero quello “buono” la situazione si ribalta: tra i 40 e i 50 il livello è troppo basso, e dunque si è esposti a rischi di malattie cardiache più alti; tra i 40 e i 59 ancora rimane basso, ma gestibile; se invece si superano i 60, il valore è alto e dunque adatto a proteggere l’organismo da malattie cardiovascolari.

Come abbassare il colesterolo cattivo senza farmaci

Per abbassare il colesterolo cattivo senza ricorrere a cure farmacologiche, è innanzitutto necessario seguire una dieta sana ed equilibrata e praticare attività fisica. 
È particolarmente importante sostituire i grassi saturi con quelli insaturi ed evitare acidi grassi trans, zuccheri e grassi idrogenati. È inoltre importante limitare i cibi di origine animale (senza eliminarli del tutto, ovviamente, e rischiare di ricadere in un altro tipo di dieta squilibrata) e condire i propri piatti in modo coscienzioso, senza esagerare.

Ci sono poi dei cibi che sarebbe meglio eliminare, quali: 

    • Prodotti da frittura impanati surgelati, pieni di condimenti e conservanti, e dunque acidi saturi;
    •  oli vegetali raffinati e parzialmente idrogenati;
    •  merendine e snack, pieni di zuccheri raffinati, nemici del colesterolo;
    • farciture, anch’esse piene di zucchero  e conservanti;
    • cibi da fast food, pieni di oli idrogenati;
    • salumi e insaccati confezionati. 

In caso di ipercolesterolemia, anche gli zuccheri aggiunti diventano un nemico da schivare, e sarebbe meglio preferire invece prodotti integrali a farine, pasta o riso bianco e cereali, evitare succhi di frutta e bevande gassate e alcoliche, caramelle e dolci (compresa la frutta disidratata sciroppata). 

Alimenti consigliati per abbassare il colesterolo

Abbiamo elencato che tipo di alimenti evitare, ora quali sono gli alimenti invece consigliati per abbassare il livello del colesterolo cattivo? Come già detto, è importante preferire alternative con basso contenuto di grassi, come bere latte scremato, utilizzare olio extra vergine d’oliva (contenente l’acido oleico), frutta secca e prodotti della pesca, ricchi di omega 3, frutta, verdura e legumi, ricchi di fibre che riducono l’assorbimento del colesterolo in eccesso e ne favoriscono l’eliminazione.

E se non si riesce ad assumere sufficienti quantitativi di acidi grassi dalla dieta è possibile ricorrere all’integrazione di Omega 3, prodotti in capsule gelatinose contenenti olio di pesce ricco di EPA (Acido Eicosapentaneoico) e DHA (Acido Docosaesaenoico), due sostanze che contribuiscono a mantenere un equilibrio tra molecole anti-infiammatorie e pro-infiammatorie, alla rigenerazione delle cellule, alla gestione dei trigliceridi e del colesterolo e soprattutto alla riduzione della pressione sanguigna arteriosa.

Attività fisica 

Anche l’attività fisica è fondamentale, specialmente nella gestione del proprio peso; infatti, come menzionato, casi di sovrappeso e obesità aumentano e garantiscono il rischio di inceppare in valori eccessivi di colesterolo cattivo. 

Conclusioni 

In conclusione, per prevenire squilibri del colesterolo cattivo o cercare di rimediare senza l’utilizzo di farmaci, è importante seguire uno stile di vita sano da tutti i punti di vista, e perdere qualche vizio sbagliato che potrebbe peggiorare la propria situazione; in primis seguendo una dieta sana ed equilibrata, eliminare fumo e bevande alcoliche (che aumentano il potenziale rischio di infarto e affaticando cuore e arterie) ed eventualmente ricorrere a integratori di omega 3 per assorbire una buona quantità di acidi grassi. 
È inoltre importante tenere sotto controllo i valori del colesterolo tramite analisi del sangue ricorrenti, e soprattutto ricorrere ad un colloquio di routine con il proprio medico di fiducia.