Consolidamento calcestruzzo: i vantaggi delle iniezioni per l’edilizia

Le strutture in calcestruzzo sono manufatti particolarmente solidi e robusti, tuttavia una serie di fenomeni e cause possono ridurne la coesione interna e richiedere un intervento di consolidamento. Il calcestruzzo infatti è una miscela di acqua, inerti come ghiaia e sabbia, additivi e un legante idraulico come il cemento, un composto che nel tempo può essere soggetto al deterioramento se non protetto in modo adeguato.

Il calcestruzzo risente di alcune condizioni dell’attacco dei sali dell’acqua di mare, degli acidi emessi dai fumi degli stabilimenti industriali, delle variazioni delle temperature in estate e inverno, dell’ossidazione dell’acciaio e del gelo. In base alle circostanze il calcestruzzo può manifestare dei processi di degrado chimico, fisico e meccanico, richiedendo un intervento specifico di rinforzo strutturale.

Le soluzioni disponibili in questi casi sono numerose, tuttavia uno dei metodi più efficaci è rappresentato dalle iniezioni per l’edilizia. Naturalmente è essenziale richiedere un sopralluogo accurato da parte di una ditta specializzata, per determinare le cause del degrado strutturale del calcestruzzo e individuare il trattamento migliore per consolidare i manufatti e garantire la massima sicurezza della struttura.

Il rinforzo strutturale del calcestruzzo con le iniezioni per l’edilizia

Aziende specializzate come Yume propongono trattamenti specifici per il rinforzo strutturale come le iniezioni per il consolidamento del calcestruzzo, un procedimento professionale con numerosi campi di applicazione. Questa tecnica risulta particolarmente utile nella riparazione di travi, solai fessurati e pilastri, nel ripristino delle facciate e dei rivestimenti, nella sigillatura delle fessure dei massetti cementizi, nella riparazione e nel consolidamento delle opere stradali e nel ripristino del calcestruzzo fessurato in seguito a un evento sismico.

Un trattamento di iniezioni per il rinforzo e la riparazione delle strutture in calcestruzzo può avere diversi obiettivi, ad esempio il miglioramento della coesione interna del manufatto, il risanamento delle lesioni, oppure il riempimento dei vuoti. Inoltre le iniezioni possono aumentare il collegamento dei componenti sciolti, oppure proteggere le strutture cementizie dal degrado fisico preservandole e mettendole in sicurezza attraverso un intervento preventivo.

Il procedimento prevede la realizzazione di fori nel manufatto in calcestruzzo, con un diametro di circa 8-10 mm, quindi dopo la pulizia con aria compressa vengono applicati dei packer per agevolare l’iniezione del composto. In alternativa possono essere inseriti anche dei packer superficiali, ad esempio laddove non è possibile intervenire in modo convenzionale a causa delle ridotte dimensioni, oppure per l’ampiezza elevata delle fessure che interessano la struttura cementizia.

Dopo la preparazione viene eseguita l’iniezione di composti liquidi miscelati in modo professionale, utilizzando delle pompe adatte al tipo di manufatto oggetto del ripristino. Successivamente al processo di polimerizzazione del materiale vengono rimossi i packer senza distruggere gli elementi, quindi i fori sono chiusi con materiali appropriati e vengono realizzati gli interventi finali di rasatura. In alcune situazioni è possibile sigillare le crepe anche senza iniezioni, ad esempio usando impregnanti che vengono colati direttamente nelle fessure.

I materiali per le iniezioni di consolidamento del calcestruzzo

I lavori di consolidamento delle strutture in calcestruzzo e in cemento armato vengono realizzati attraverso l’uso di appositi materiali, miscele create ad hoc in base al tipo di superficie sul quale intervenire e al trattamento da effettuare. In genere si impiegano le resine epossidiche, realizzando un composto ideale per gli interventi di consolidamento e rinforzo strutturale e i lavori di incollaggio dei manufatti, come le resine poliuretaniche a base di due componenti principali.

In questo caso l’applicazione indicata è quella degli ancoraggi, quando l’ambiente asciutto consente di ricorrere a questo tipo di soluzione per le iniezioni edilizie. L’indurimento delle resine epossidiche avviene in genere in circa 3-4 ore, quindi si tratta di un procedimento piuttosto rapido, considerando una temperatura ambientale ideale di circa 25°C. La resina agisce infatti come una colla, svolgendo un’azione di legante all’interno della struttura cementizia trattata.

Per il consolidamento di pilastri, archi e volte è possibile usare anche le boiacche, una miscela particolarmente fluida a base di un legante e di acqua, da iniettare nella struttura attraverso l’utilizzo di apposite pompe elettroniche o strumenti meccanici manuali. Per i manufatti sotterranei è possibile usare anche le resine organo-minerali silicatiche, indicate per lavori di impermeabilizzazione, il riempimento di vuoti e il consolidamento, per ottenere un alto livello di penetrazione all’interno delle strutture cementizie.