Ecco a voi la Calopsite!

calopsite 1La calopsite è uno degli ultimi arrivati nel mio Zoo, grazie a un amico del mio babbo che nel suo allevamento aveva un po’ di sovraffollamento e, conoscendo la mia passione, sapeva che non potevo dirgli di no… Infatti mi ricordo il giorno in cui sono stato a trovarlo. Appena arrivai esclamò:

Da come mi ha detto il tuo babbo…Te sei un altro “ malato “ come me.

Io risposi:

Eh si che ci vuoi fare è più forte di me! 🙂

Vabbè, detto questo, parliamo delle caratteristiche della calopsite. È un animale davvero socievole che può convivere tranquillamente con altre specie di taglia più piccola (es. canarini e cocorite…). Infatti ho alloggiato la mia coppia di calopsiti insieme alle cocorite.

Secondo me, la calopsite deve essere alloggiata soltanto in voliera, perché è vero che è considerato un pappagallo di taglia piccola, ma le sue dimensioni (più o meno di 30 cm) non lo rendono adatto per stare nelle gabbie. Poi dobbiamo anche considerare che prima o poi faranno dei piccoli 🙂 e diventerebbe un vero problema doverli tenere tutti insieme in una gabbia fino al loro completo svezzamento.

Per quanto riguarda l’alimentazione, personalmente le nutro con un misto per esotici (quello per inseparabili), frutta e verdura (insalata, radicchio, carote, mela e pera), e anche con le fette biscottate… di cui vanno davvero pazze!

La calopsite, nella mutazione ancestrale, presenta un simpatica faccia con delle guanciotte arancioni. Il maschio si riconosce per il ciuffo giallo e più appariscente, mentre la femmina ha il ciuffo grigio e più piccolo. Un‘altra distinzione sono le barrature sotto l’ala e la coda.

Per capire meglio vi mostro la foto…

Distinzione tramite ala:

ala

 

Distinzione tramite ciuffo:

ciuffo

Non ci possiamo sbagliare quello dietro è il maschio e quella davanti è la femmina.

La riproduzione può avvenire durante tutto l’anno, o comunque durante il periodo da marzo/aprile fino a luglio. I piccoli vengono alla luce 22-24 giorni dopo che entrambi i genitori  si sono occupati della cova. Rimarranno dentro al nido per circa 20-30 giorni, durante i quali vengono imbeccati dai genitori che si alternano anche in questo delicato compito.

Consiglio: durante questo periodo è meglio fornire ai “grandi” del pastoncino all’uovo, che si trova in commercio molto facilmente. Questo è un ottimo integratore di proteine per i genitori.  

Usciti dal nido, i piccoli dipendono dai genitori ancora per un mese (o anche più) anche se, dopo venti giorni circa, iniziano a mangiare qualcosa da soli. In questo periodo, suggerisco di fornire ai piccoli delle spighe di panico che si trovano in ogni negozio di animali e, spesso, anche nei supermercati.

Tra qualche giorno vi mostrerò una sorpresa sulla calopsite…

A presto 😉