Multimetri digitali: tutti i vantaggi dei modelli professionali nelle industrie elettroniche

L’industria elettronica comprende tutte le imprese che operano con l’elettricità, da quelle che producono piccoli elettrodomestici a quelle che si interessano della gestione della corrente elettrica. Quest’ultima è la forza propulsiva di quasi la totalità delle imprese in Italia e nel mondo, quindi anche le aziende che si basano sulla manutenzione di apparecchi che sfruttano l’elettricità possono essere annoverate in quest’ambito produttivo.

Non bisogna dimenticare nemmeno le nuove tecnologie, i PC e l’informatica che sono figli della classica industria elettronica. In questo campo, come negli altri, bisogna monitorare costantemente il corretto funzionamento dei vari apparecchi, per evitare di avere perdite o riduzione della produzione. In tal senso un dispositivo fondamentale da avere in ambiente professionale è il multimetro.

Multimetro: la sua importanza nelle industrie

Il multimetro, anche definito tester, è uno strumento in grado di controllare il corretto funzionamento delle apparecchiature elettriche. Grazie a un unico dispositivo si può avere il controllo di grandezze fondamentali, si parla di: corrente, tensione e resistenza. In ambito professionale tutte le industrie che hanno a che fare con l’elettricità devono disporre di apparecchiature che rendono visibile l’invisibile. Il flusso di elettroni che permette di portare l’energia ai macchinari, infatti, non si può rilevare a occhio nudo e bisogna prestare attenzione a maneggiare i dispositivi di questo tipo senza precauzioni, in quanto si potrebbe andare in contro a gravi infortuni.

Il multimetro può essere fisso o portatile. Entrambi permettono di fare le medesime rilevazioni, si differenziano solamente per le dimensioni e il tipo di alimentazione. Quello che può essere trasportato in giro è particolarmente compatto e viene fatto funzionare a batterie, l’altro, invece, deve essere posto su una postazione fissa e collegato alla presa della corrente.

Uno dei modelli più avanzati è il multimetro, un dispositivo che non presenta la lancetta che oscilla su una scala graduata ma un display digitale in cui leggere i valori. Questo strumento, inoltre, è dotato di ulteriori funzioni, come quella di registrare un certo numero di misure e richiamarle all’occorrenza.

Caratteristiche dei sistemi professionali

Esteticamente i multimetri professionali rispetto a quelli casalinghi sono del tutto uguali, sono costituiti da un corpo compatto al quale sono legati due elettrodi rilevatori che devono essere posti sul sistema per fare la misurazione. Ciò che davvero li fa essere differenti sono i parametri che riescono a rilevare, nello specifico si parla di:

  • Precisione, la capacità di dare valori vicini tra loro quando si ripete la medesima misura.
  • Accuratezza, la capacità di ottenere una rilevazione vicina al valore vero, ciò si può definire anche come l’errore commesso. Quest’ultimo è necessariamente insito in ogni misura quindi meglio cercare di ridurre la sua entità. Scegliendo multimetri che danno una misura allo +/- 0,1, invece di quelli che la forniscono allo +/- 0,5, si sbaglierà meno.
  • Risoluzione, la capacità di rilevare una piccolissima variazione all’interno del sistema. Normalmente si valuta considerando le cifre che può fornire un dispositivo dopo una rilevazione. Gli ultimi modelli invece di tale parametro usano i “counts” o conteggi che indicano, oltre che i valori rilevati, anche l’errore. Ad esempio un multimetro da 3200 count può misurare da 0 a 3199 numeri con un errore dello 0,3%, mentre uno da 4000 count può misurare da 0 a 3999 cifre con un errore dello 0,25%.

Sicuramente i modelli professionali avranno una precisione, un’accuratezza e una risoluzione più alta rispetto a quelli casalinghi. Normalmente, però, per ogni rilevazione, per essere pienamente sicuri del valore registrato, si fanno varie prove dalle quali si calcola una media in modo ottenere un dato più vicino alla realtà.