Criptovalute, mercati ancora in calo

Continua il momento no delle criptovalute, le monete digitali che hanno vissuto in incremento pazzesco negli ultimi anni e che di recente hanno visto invertire la tendenza contribuendo ad alimentare il dibattito tra chi le aveva già da tempo messe al bando, in quanto volatili se non bolla speculativa, e chi ne tesse le lodi come asset di nuova generazione.

A scatenare un ulteriore effetto domino è stato un avvenimento registrato di recente, quello riferito al fallimento di Ftx, che ha portato ad un terremoto nel settore. Si tratta di quella che era una delle principali piattaforme per lo scambio di criptovalute, i cosiddetti exchange, letteralmente siti all’interno dei quali è possibile scambiare le valute virtuali con le monete tradizionali.

A seguito della bancarotta dichiarata da Ftx, sono stati sospesi anche i prelievi da parte dei clienti, il che vuol dire che non è possibile prelevare le proprie valute digitali dal conto. Un danno enorme ha destato allarme su tutto il mercato andando a minare le certezze di chiunque navighi nel settore, a partire proprio da chi è solito investire in criptovalute.

I rischi di chi investe in criptovalute

L’autorizzazione ad operare come impresa di investimento è stata sospesa alla piattaforma, motivo per il quale sono stati congelati i soldi presenti sulla stessa visto che, in base al cosiddetto passaporto europeo, tale sospensione viene protratta a tutte la UE. Un terremoto che rischia ora di espandersi e che presta il fianco a tutti coloro che avevano sempre messo in risalto le criticità del mercato delle valute digitali.

Il primo rischio è proprio quello che si è verificato con Ftx: ovvero, piattaforme che operano senza poter rilasciare garanzie, spesso con sedi in paesi improbabili o in paradisi fiscali con regolamentazione borderline. Quando si verifica poi un evento come quello di Ftx diventa quasi impossibile anche soltanto andare a recuperare i soldi depositati sul proprio conto.

In questo caso si potrebbe parlare di rischi ai limiti della truffa; ma ci sono anche pericoli riferiti all’essenza del mercato in sé, in quanto le criptovalute sono notoriamente un asset molto volatile, ovvero in grado di aumentare rapidamente di prezzo salvo poi andare a cadere giù in maniera altrettanto veloce.

E chissà che proprio questo crollo non serva da stimolo ulteriore per affrontare finalmente la regolamentazione del settore, un tema di cui da anni si dibatte ma che non si è mai avuto il coraggio o la volontà di affrontare realmente.